Desiderio Editore

La terra e le idee

Un libro che racconta la vicenda umana e imprenditoriale di Enrico Loccioni, intrecciando storia personale e sviluppo d'impresa. Non una biografia, ma uno strumento che rende accessibili valori e metodi di un'impresa bene comune. Pensato per collaboratori, imprenditori e studenti, è anche un archivio digitale che raccoglie documenti storici, offrendo ispirazione e codici operativi per chi vuole trasformare il lavoro in occasione di crescita, innovazione e bellezza.

Un racconto, quasi un romanzo, che attraversa la storia personale di Enrico Loccioni, nato e cresciuto “sopra una stalla” nell’entroterra marchigiano, sullo sfondo della storia del paese, dal boom economico alle sfide di oggi.

L’infanzia in campagna, in una casa in cui non c’era energia elettrica, né acqua corrente, la scuola rurale, la voglia di riscatto, l’arrivo dell’elettricità. Le persone che lungo la strada l’hanno formato, sfidato, fatto crescere. La scelta di non lavorare la terra come suo padre, ma anche di non abbandonarla mai. L’incontro con Graziella, che diventerà sua moglie e compagna di vita e lavoro.

E poi gli ispiratori: Camillo e Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Robert Bosch, Francesco Angelini, Aristide Merloni. La voglia di libertà, la “tigna” e l’intelligenza che lo portano a rinnovarsi continuamente, a sviluppare nel tempo un modello d’impresa basato sulle persone e sulla conoscenza. Un modello che ha attraversato le crisi locali e globali, i cambiamenti sociali e tecnologici, con lo sguardo fisso ad un futuro, il 2068, fatto di bellezza, benessere e sostenibilità.

Non è un libro su Enrico Loccioni, ma un libro che, attraverso il suo protagonista, mostra cosa c’è dentro un’impresa, che non è solo proprietà privata, ma bene comune.

Bartocci riesce a codificare e rendere disponibili i valori, i metodi e le linee guida che hanno portato questa impresa di famiglia, partita da zero, a creare valore per il territorio e per le persone, ad essere appunto bene comune: l’innovazione come comportamento, l’internazionalizzazione come sfida, la formazione continua, la sostenibilità come opportunità di fare meglio.

E poi quel legame profondo, viscerale con la Terra, che continua ancora aggi ad essere lavorata e amata. E lei in cambio nutre, non solo il corpo ma anche le Idee. E dalla terra di mezzadri e contadini, dai monaci dell’Abbazia di Sant’Urbano viene quella spinta ad meliorandum, che diventa lo scopo dell’impresa: “lasciare meglio di come abbiamo trovato – dice Enrico Loccioni, con quello sguardo innamorato di un futuro che, aggiunge, – è meglio progettare da attori che subire da spettatori”.

Destinatari di questi messaggi innanzitutto i collaboratori, protagonisti dell’impresa Loccioni, di oggi e soprattutto di domani, del 2068. Ma anche imprenditori, manager, studenti, insegnanti, ricercatori, chiunque voglia fare del proprio lavoro un’occasione di “seminare bellezza”.

L’autore

Mario Bartocci, nato a Fabriano, residente a Roma, si laureato in ingegneria industriale alla Sapienza nel 1959. Inizia subito a lavorare come dirigente tecnico alla Società Aristide Meloni allora agli inizi di uno sviluppo che la porterà fra le grandi multinazionali dell’elettrodomestico. Alla Merloni assume anche incarichi collaterali come quello di Coordinatore della Fondazione Aristide Merloni e direttore del periodico aziendale. Nel 1980 viene chiamato dalla Fiat come “Direttore ricerche e documentazione” incarico che gli consente di lavorare direttamente a contatto con i vertici in particolare Giovanni Agnelli e Cesare Romiti. Nel 1993 lascia la Fiat per un incarico al Ministero dei Lavori pubblici retto allora da Francesco Merloni. Continua la collaborazione con la Fondazione Merloni fino alla pensione. Da allora si dedica alla sua passione per la scrittura, che lo ha portato alla pubblicazione di saggi, romanzi, racconti.

Affascinato dal percorso di Enrico Loccioni, dopo un primo scritto a lui dedicato (“Animal Spirit in Vallesina”, Luiss University Press, 2011), riprende in mano la sua penna leggera e sapiente e nel tracciarne la storia ci consegna i codici di un modello d’impresa originale.

Desiderio Editore

Tra gli autori di Desiderio Editore troviamo nomi importanti del mondo accademico, come il prof. Vittorio Coda, professore emerito dell’Università Bocconi, o Norberto Patrignani, Professore di Etica dell’Informatica al Politecnico di Torino, o ancora Ivan Rainini, archeologo dell’Università Ambrosiana; i più grandi formatori Italiani tra cui Maria Ludovica, Riccardo e Luca Varvelli, il sociologo Aldo Bonomi, i designer Lorenzo de Bartolomeis e Accurat. La radice e l’ispirazione per la creazione di una casa editrice sono da ricercare in uno dei più importanti modelli di riferimento di Enrico Loccioni: la Olivetti con la sua Edizioni di Comunità. La dimensione culturale in Loccioni, è sempre collegata al fare impresa, alla persona e al territorio. È la cifra distintiva e il percorso di una comunità che trova nel lavoro un fattore di
identità sociale e personale, nell’impresa un’occasione per crescere e per fare la differenza.

La terra e le idee

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