Soft Economy. Innovazione, bellezza e sostenibilità
Tutto ciò con lo sguardo rivolto agli scenari di Europa 2020, strategia europea che mira, per i prossimi dieci anni, ad una crescita economica che sappia integrare intelligenza,sostenibilità e solidarietà. Il concetto di “green economy”, allora, va ben oltre la costruzione di impianti fotovoltaici e la realizzazione dell’efficienza energetica, poiché investe l’innovazione nel suo complesso, in tutti i prodotti e processi produttivi, alla ricerca della qualità. Il che significa mettere la conoscenza al servizio del miglioramento della vita delle persone e del rispetto ambientale.
È questo del resto il valore di un’«impresa della conoscenza che cerca lavoro di qualità e le persone per farlo», come sostiene da sempre Enrico Loccioni, tra i relatori di questo primo incontro di Soft Economy.
La recente storia del nostro Gruppo testimonia il grande sforzo nel realizzare progetti “sostenibili”, come la Leaf Community o la riqualificazione del fiume Esino, che traducono in gesti concreti i valori della responsabilità sociale d’impresa, generando bellezza e prendendosi cura dell’ambiente.
In fondo, come il vecchio parroco di paese ricordava a Loccioni, «siamo solo di passaggio, non ci portiamo via niente, ma dobbiamo lasciare le cose un po’ meglio di come le abbiamo trovate». È questo, forse, il senso più autentico della parola “sostenibilità”.