Territorio, Cultura e Innovazione Sociale. Prima pubblicazione etico-economica per il nostro Gruppo
L’11 e 12 Ottobre 2013 è andata in scena l’International Conference on Sustainable Cultural Heritage Management, promossa dall’Università degli Studi di Roma Tre. Si è parlato di innovazione e sostenibilità nella valorizzazione e conservazione dei beni culturali.
Come Gruppo Loccioni eravamo presenti, con un mio intervento dal titolo “The Loccioni model of responsible enterprise. Territory, Culture and Social Innovation”, diventato la nostra prima pubblicazione scientifica di carattere etico-economico. Il testo si trova in un ebook disponibile qui.
Il Convegno è stata una buona occasione per testimoniare in che modo il nostro Gruppo, grazie a progetti come LOV, Flumen e 2km di futuro, si stia sempre più impegnando per promuovere e preservare la cultura del proprio territorio, ispirandosi ai valori della responsabilità, della sostenibilità, e dell’innovazione sociale e coniugando così tecnologia e umanesimo.
Ma cosa intendiamo per cultura, responsabilità, sostenibilità e innovazione sociale? E cosa significano per un’impresa?
- «Cultura» è «pensare al bene di organismi più grandi dell’individuo», lavorando insieme per il «perfezionamento della natura», in maniera artistica e sapiente (Friedrich Nietzsche).
- «Responsabilità» è «agire in modo che le conseguenze della propria azione siano compatibili con la sopravvivenza di un’autentica vita umana sulla terra» (Hans Jonas).
- «Sostenibilità» è l’«equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti e la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie» (Rapporto Brundtland del 1987).
- «Innovazione sociale» è realizzare «idee (prodotti, servizi e modelli) che soddisfano dei bisogni sociali (in modo più efficace delle alternative esistenti) e che allo stesso tempo creano nuove relazioni e nuove collaborazioni» (Libro bianco sull’Innovazione Sociale).
Ispirare le pratiche imprenditoriali a questi valori, allora, significa coniugare l’aspetto economico del profitto con quello della promozione dell’umano e dell’ambiente, realizzando una sintesi virtuosa tra economia ed etica.
Da anni il Gruppo sta andando in questa direzione; è necessario non fermarsi, continuando ad interrogarsi con spirito critico sulla propria identità e sul proprio modello d’impresa, per farlo rispondere sempre più alle sfide economiche, ambientali, territoriali e sociali, generando bellezza.
Francesco De Stefano